Villains LTD

 

#16

LAST NIGHT ON EARTH

 

Novembre 1969

Mosca, Unione Sovietica

Il Cremlino

Diverse immagini della Seconda Guerra Mondiale sono proiettate su uno schermo bianco. Immagini degli Invasori e super-soldati nazisti in azione..

Un Generale dell’Armata Rossa in alta uniforme, Arkadiy Lermontov, sta facendo rapporto alle più alte cariche dello Stato sovietico.

-Compagni…come ho già espresso nel mio precedente rapporto, gli ultimi rapporti del KGB indicano che nonostante l’inizio delle trattative per diminuire il proprio arsenale nucleare, gli Stati Uniti non hanno abbandonato i vari “Progetti del Super-Soldato” in fase di studio. Come noi, hanno beneficiato enormemente dalla cattura dei genetisti tedeschi alla fine della guerra, e studiano intensamente una varietà di cosiddette “razze segrete”...tuttavia riteniamo che gli Stati Uniti non abbiano ancora scoperto il nostro Progetto Cinquanta. Come saprete…

La diapositiva successiva mostra una mappa della Polonia ed un’immagine del Palazzo della Cultura e della Scienza.

-Con sede a Varsavia, il Progetto da quasi vent’anni studia le applicazioni tecnologiche dei campioni genetici recuperati nel 1948 in un’anomalia temporale. I campioni provengono dal 50° secolo, ma la loro origine e funzione è sconosciuta. I primi esperimenti per implementare il loro uso in un nuovo esercito di inconcepibile capacità distruttiva sono…

-Generale Lermontov – lo interrompe uno dei politici – Alla luce dell’attuale détente e riduzione della corsa agli armamenti, ci saremmo aspettati una riduzione degli esperimenti bellici del Progetto, non un’ulteriore richiesta di espansione.

-La corsa agli armamenti può essere a un punto morto e la corsa allo spazio può essere persa – risponde aspramente Lermontov – ma la corsa agli armamenti super-umani sta entrando in un periodo molto attivo. Lasciate che vi presenti l’ultimo acquisto del Progetto Cinquanta: Caesar DeCeyt.

Accompagnato da una guardia armata che lascia immediatamente la stanza, al Generale si avvicina un ragazzino a malapena adolescente, con un’espressione mortalmente seria sul volto ed un bastone nero sottomano.

-Caesar era uno dei ragazzi prodigio dell’MI-7 britannico. L’anno scorso ha disertato ed è ora sotto l’ala protettiva dei servizi segreti polacchi. Caesar ci ha fornito alcuni dati preoccupanti riguardo le ricerche super-umane…

-Sin dalla piccola invasione marziana di inizio secolo – inizia il ragazzo, parlando un russo senza la benché minima inflessione inglese – la Gran Bretagna studia piani di difesa da poteri super-umani. Ho fatto richiesta di collaborare agli studi di strategia super-umana dopo aver trovato diverse falle nelle difese progettate, e credo che le difese americane siano molto inferiori. Con i fondi e gli studi opportuni, il Progetto Cinquanta può fornire alle nazioni del Patto di Varsavia fino ad undici super-umani, ciascuno con il potenziale di rendere obsoleta qualunque arma, convenzionale o meno.

-Uno studio del Progetto – prosegue il Generale – Evidenzia l’inevitabile crescita esponenziale nelle nascite mutanti da qui al 21° secolo. Tra vent’anni gli Stati Uniti non avranno bisogno di creare i propri super-soldati, perché a milioni nasceranno spontaneamente. Noi abbiamo il vantaggio di poterne creare un piccolo esercito ora.

-L’evoluzione umana dei prossimi decenni sarà più importante di quella degli ultimi tremila anni – spiega Caesar DeCeyt – Ed il Progetto Cinquanta vi offre la possibilità di ottenere risultati ancora migliori con millenni di anticipo.

I governanti sembrano perplessi, ma la prima domanda che viene fatta è comunque:

-Di quali mezzi crede di aver bisogno, Generale ?

Prima di rispondere, Lermontov sorride di gusto.

 

Aprile 1970

Sede del Progetto Cinquanta

Varsavia, Polonia

In una stanza completamente isolata dal resto del Progetto, tre militari in alta uniforme fumano nervosamente i loro sigari, impazienti di potersene andare da quell’installazione claustrofobica.

Stanno osservando spazientiti un adolescente inglese spiegare i suoi progetti in un russo impeccabile, indicando con un bastone nero gli schermi dove vengono proiettati filmati su cinque soggetti in una specie di tuta da lavoro rossa.

-Soggetto numero Uno – riporta Caesar DeCeyt, accortosi dell’impazienza dei militari – Sevastian Ivanovich Otkupshchikov, 21 anni, Mosca. Nome in codice provvisorio “Chagan”, come il luogo dell’esperimento atomico. In grado di generare energia altamente distruttiva con trascurabile sforzo fisico; qui lo vedete generare un impatto energetico equivalente a 6 megatoni.

Il piccolo schermo mostra il filmato di una piccola collina distrutta da un’esplosione incredibilmente luminosa, e la salita di un enorme fungo di polvere.

-Soggetto numero Due, Vladimir Vasilevich Skovoroda, 18 anni, Kiev. Nome in codice “Red Snow”…come l’arma termonucleare inglese, aggiungerei. Invulnerabilità e super-forza; qui lo vedete sollevare con una mano un sottomarino da 6.000 tonnellate…

-Non è questo che siamo venuti a vedere – lo interrompe il Generale Lermontov – Le sue sono belle parole mister DeCeyt, ma mi dica da quanti anni l’Unione Sovietica spende milioni di rubli per addestrare i suoi uomini ?

-Due anni – risponde DeCeyt, guardando il generale negli occhi – Ma vorrei sottolineare ancora una volta che se il compagno Brezhnev avesse ricevuto la mia proposta di mettere il Progetto sotto il controllo del Politburo anziché dell’Armata Rossa…

-Due anni, mister DeCeyt, in cui lei non ha fatto altro che continuare a fare nuovi test sulle sue cavie. Secondo i rapporti ha interrotto ogni simulazione di combattimento per uno studio psicologico di sette mesi !? Forse è così che fate le cose in Gran Bretagna, ma…

-Parliamoci chiaro, Generale Lermontov – risponde aspramente DeCeyt, avvicinandosi al tavolo – Senza di me non avreste neanche saputo come far sopravvivere le cavie del Progetto, ed avreste perso la corsa agli armamenti super-umani prima ancora di capire che era partita.

-Corsa agli armamenti, appunto… quelle non sono persone, sono armi dell’Unione Sovietica. E al momento sono armi incredibilmente costose senza alcun vantaggio tattico, visto che le armi convenzionali sono da anni molto più potenti di questi due esemplari.

-Il punto è, compagno DeCeyt – interviene un altro Generale – è che avevamo bisogno di una dimostrazione plateale della superiorità strategica dell’Unione Sovietica dopo che gli americani hanno cominciato ad andare sulla Luna. E’ per questo che il Progetto Cinquanta ha avuto accesso a fondi illimitati, e per questo a lei è stata data così tanta libertà. Vogliamo dei risultati ora, non tra cinque anni.

-Ho provveduto io stesso ad informare l’Armata del potenziale bellico del Progetto… - chiarisce l’adolescente, ma è chiaro che non viene ascoltato.

-Ci mostri i risultati dei soggetti 3, 4 e 5 – ordina il Generale Lermontov, sorridendo e spiazzando DeCeyt.

-Generale, quei soggetti si sono dimostrati instabili mentre i soggetti 1 e 2 saranno pronti per l’arruolamento tra meno di…

-I soggetti dal 3 al 5, mister DeCeyt. Ci mostri l’evoluzione dell’era atomica…

La situazione resta tesa per qualche secondo, durante i quali Caesar DeCeyt riflette più in fretta del solito.

E’ chiaro che i suoi superiori si sono accorti prima del previsto di come abbia rapidamente assunto il controllo di ogni aspetto del Progetto Cinquanta, e stiano facendo pressioni per farlo ritirare.

“Pensano chiaramente che stia cercando di non fargli sapere di aver fallito” pensa “Mentre sto cercando di non fargli sapere di aver avuto troppo successo”.

 

Caesar DeCeyt aziona tre nuovi schermi, che inquadrano due ragazzi e una ragazza, ed indica quest’ultima con il bastone nero.

-Soggetto Tre: Akilina Kunayev, nome in codice provvisorio: “Tabula Rasa”. Potere: napalm telepatico. Età sedici anni…

-Chiedo scusa…”napalm telepatico” ? Che significa ? – chiede uno dei Generali.

-Che questa ragazza è in grado di cancellare le menti su larga scala. Potrebbe trasformare gli abitanti di una piccola nazione in vegetali senza cervello, o far dimenticare a un esercito come si combatte… o farvi dimenticare quali sono i vostri ordini, o quali sono i superiori. Non ha ancora un buon controllo sulle informazioni da cancellare, né sull’area in cui ha effetto il suo potere. Tutti i test indicano che tutte le altre cavie sono immuni al suo potere.-

I tre generali si agitano sulle loro sedie, mormorando qualcosa e tossendo. DeCeyt li ignora, ma li fissa abbastanza da risultare fastidioso.

-Inoltre è un’accanita sostenitrice della guerra a qualunque costo con gli Stati Uniti. Soggetto Cinque…

Il bastone indica adesso un ragazzino all’inizio dell’adolescenza, che osserva affascinato la propria mano destra trasformarsi in un liquido nerastro.

-Gedeon Fuch, nome in codice provvisorio: “Cinquantasette”. Potere: mutaforma. Età diciotto anni. Inizialmente era in grado solo di trasformarsi in un essere vivente liquido, poi ha iniziato ad imitare forme più complesse. Può ricomporsi anche dopo essere stato ridotto a molecole sparse, e sta imparando a generare filamenti spessi quanto un atomo in grado di tagliare qualsiasi oggetto. Secondo le simulazioni è vicino a poter imitare la struttura atomica di un essere umano, risultando totalmente irriconoscibile dall’originale. Potrebbe infiltrarsi in un governo nemico e sterminarne l’esercito in pochi minuti.

-Impressionante. Da cosa deriva il nome ? – chiede Lermontov.

-La fiala contenente il campione genetico usato per la sua mutazione era classificato “Weapon 57”; come saprete uno dei nomi in codice per il Progetto Rinascita che creò Capitan America era “Weapon One”. Ritengo possibile che Cinquantasette sia la cinquantasettesima evoluzione della perfetta macchina da guerra umana.

-Le possibilità per la propaganda di una scoperta del genere sono infinite… - sottolinea un Generale, perso in un’espressione trasognante.

-Come vedete, i risultati non mancheranno – gongola DeCeyt – Solo con questi due soggetti, l’Unione Sovietica sarà l’unica vera superpotenza del mondo.

-E il Soggetto Quattro ? – chiede Lermontov.

-Chiedo scusa ?

-Ha saltato il Soggetto Quattro, mister DeCeyt. C’è qualche problema con lui ?

-No… Krzysztof Kislowski, Varsavia, nome in codice provvisorio: “Slowdown”. Potere: decelerazione mentale. Età: 16 anni. In grado di emettere un campo di decelerazione ancora in fase di studio. Tornando al possibile dispiegamento militare dei soggetti Uno e Due…

-Non parla mai del Soggetto Quattro nei suoi rapporti, mister DeCeyt, perché ? – lo tormenta Lermontov.

-Il Soggetto Quattro è… imprevedibile. E’ l’unico ad aver ripetutamente cercato di fuggire dal Progetto e non sono certo che sia rimasto mentalmente stabile… esibisce comportamenti asociali e rifiuta qualsiasi forma di autorità.

-Qual è il suo potere ? Cosa intende per “decelerazione”…cosa può rallentare ? – fa pressione il terzo Generale.

-Slowdown è in grado di generare un “campo di decelerazione”… Può congelare la materia rallentando l’agitazione molecolare, rendere inutilizzabili le comunicazioni radio e le armi sia convenzionali che nucleari…

-Interessante. E a quanto si estende questo “campo di decelerazione” ?

-Secondo le prime stime, ha un’estensione massima teorica infinita. Lo abbiamo… lo abbiamo osservato rallentare di alcuni milionesimi di secondo la rotazione della Terra intorno al Sole.

I militari tossiscono più volte e si guardano tra di loro, con sguardi a metà tra l’incredulo e l’eccitato. Ancora una volta è Lermontov, il più informato sul Progetto Cinquanta, ad esprimere il punto di vista degli altri:

-Questo è molto promettente, mister DeCeyt, e ci chiediamo perché non ci abbia avvisato prima di un risultato così sconvolgente. Con un simile potere Slowdown potrebbe rallentare i missile americani prima che ci colpiscano, immobilizzare i loro aerei e le loro navi, tenere sotto controllo le radiazioni…

-…o arrestare la rotazione terrestre.

-Come ha detto scusi !?

-Se Slowdown rallentasse la rotazione terrestre fino a renderla quasi nulla, i venti continuerebbero a muoversi. Qualunque cosa non ancorata al terreno sarebbe inglobata in una nube nera di dimensioni bibliche. Nessun punto della superficie terrestre sarebbe al sicuro da venti di 800 km/h e terremoti di magnitudine 7. Non riesco ad immaginare nulla in grado di sopravvivere ad un cataclisma simile, mai sperimentato da alcun organismi vivente negli ultimi 3 miliardi di anni. Le forze di marea esercitate solleverebbero la superficie terrestre di vari chilometri, liquefacendo grandi porzioni della crosta terrestre. Qualunque scenario simile deve considerare la totale distruzione della biosfera come un dato di fatto, con la possibile eccezione dei batteri più elementari.

-Ritiene…che abbia intenzione di fare questo…mister DeCeyt ?

-E’ l’ipotesi più pessimistica, lo riconosco. Ma se tentasse di ribellarsi all’Unione Sovietica, non potremmo fare nulla per fermarlo. Non abbiamo trovato nulla che non possa rallentare; a differenza degli altri, la conoscenza su come usare il suo potere sembra insita nelle istruzioni genetiche. E’ già in grado di rendere inutilizzabili le onde radio, gli impulsi luminosi e le comunicazioni telepatiche. Al momento stiamo lavorando alla possibilità di controllarlo tramite mezzi mistici.

-Come ha fatto a dare un potere simile ad un individuo senza rispetto per l’autorità !?!? – sbraita uno dei Generali.

-Ai miei predecessori era stato chiesto di trovare futuri soldati autosufficienti, non burattini nelle mani del governo. E non è possibile predire quali poteri contengano quelle fiale; è più che possibile che i nove campioni ancora da utilizzare contengano l’accesso a super-poteri ben più pericolosi e incontrollabili.

-Se questo è tutto, dovrò fare rapporto al Cremlino – annuncia Lermontov alzandosi in piedi – Le faremo sapere al più presto come comportarsi con il Soggetto Quattro. Nel frattempo, veda come trovare il modo di tenerlo sotto controllo…

 

Dicembre 1973

Siberia, Unione Sovietica

In una base militare segreta, nel mezzo di una distesa di ghiaccio, il Generale Lermontov passa in rassegna le cinque cavie dell’esperimento.

Indossano divise militari rosse con il simbolo della falce e del martello all’altezza del cuore, e a differenza di lui non stanno rabbrividendo dal freddo.

-Compagni…questa è la vostra prima missione sul campo. Il vostro addestramento al Progetto Cinquanta non è ancora concluso, ma l’Unione Sovietica si è stancata di spendere così tanti sforzi su di voi senza ricevere una degna dimostrazione del vostro valore. Da questa parte potete vedere l’orgoglio della Russia, il migliore assembramento di veicoli da combattimento che potessimo fornirvi senza destare sospetti. Voglio che facciate del vostro meglio per sconfiggerli, sono stato chiaro ?

-Sissignore – rispondono all’unisono tre uomini e una donna.

-C’è qualche problema, agente Kislowski ?

Il diciannovenne fissa il Generale negli occhi e risponde grattandosi la testa:

-Il nostro compito non sarebbe difendere l’Unione Sovietica da un attacco americano ? Allora perché non andiamo direttamente in America e distruggiamo il loro sistema bellico ?

-Perché non siete ancora pronti a farlo, agente Kislowski, ora torni…

-E poi, gran parte del loro sistema bellico esiste per difendersi da un nostro attacco. Perché non eliminiamo entrambi ? Le due superpotenze resterebbero comunque alla pari, ma senza potersi distruggere a vicenda se non a parole.

-Discuteremo di queste faccende dopo che avrete distrutto quell’armata – risponde aspramente Lermontov, innervosito dallo sguardo spaesato di Slowdown.

-Se proprio ci tiene…

Kislowski agita distrattamente una mano verso il piccolo esercito, che viene investito da un blocco di atmosfera che improvvisamente smette di ruotare alla stessa velocità del resto del pianeta. L’onda d’urto è abbastanza forte da seppellire quel poco di funzionante sotto un’assordante valanga di neve che si estende a perdita d’occhio, ma che non si avvicina alla base militare se non a velocità innocue.

Persino Caesar DeCeyt, l’unico ad aver veramente capito il potenziale di Slowdown, resta letteralmente a bocca aperta davanti allo sfoggio di potere.

-Ora, dicevamo: a che serve tutta questa organizzazione militare ?

-Non si muova !!! – ordina Lermontov puntandogli una pistola alla testa; nessuno degli altri militari di zona ha il coraggio di toccare la propria arma.

-Niente scherzi, Kislowski – ordina Chagan, puntando la sua mano brillante di energia pura contro il proprio compagno di squadra.

-Andiamo ragazzi, sono cinque anni oramai ! Non ci hanno fatto fare niente...ci vogliono solo studiare ! – protesta Slowdown.

-Guarda che sono serio – risponde Chagan – Adesso inginocchiati o ti vaporizzo. Sto trattenendo un colpo da novanta megatoni….

-Sei sempre stato una testa di cazzo, Otkupshchikov

La cavia lancia la sua scarica energetica, esplodendo in una massa di particelle subatomiche: l’energia rilasciata non ha mai superato il palmo della sua mano.

Lermontov preme il grilletto, ma il proiettile cade a terra una volta uscito dalla canna.

Red Snow, il forzuto del gruppo, carica verso Slowdown pronto a lanciarlo sul Sole con un pugno, ma la sua corsa è pateticamente lenta.

57 lo attacca dal lato opposto con una ragnatela di filamenti atomici, appena più lentamente di una lumaca.

Slowdown deve solamente fare un passo indietro e ritirare il suo campo di decelerazione: i filamenti raggiungono Red Snow riducendolo ad una massa di pezzi di carne umana caduti a terra alla rinfusa. 57 diventa un blocco di ghiaccio.

Tabula Rasa scappa, venendo però afferrata con forza per un braccio dal generale Lermontov:

-Cancella la sua mente ! Prima che sia troppo tardi !!!

La ragazza concentra il suo potere sulla propria vittima, che solleva il palmo della mano come a dire “Alt”. Akilina crolla a terra, senza più un sistema nervoso centrale funzionante.

-Ecco un po’ di armi in meno. Proprio un bel lavoro – si congratula da solo Slowdown, spostandosi di lato per evitare l’attacco di un lentissimo 57.

-Ehi, sei riuscito a scongelarti ! Sapevo che eri più in gamba di quegli idioti senza cervello…

-Cosa sei, una spia capitalista ? O un simpatizzante degli americani ?

-No, solo uno che non crede a qualunque cosa dicano i superiori, a differenza di te. Non hai visto ? Siamo noi ad essere pericolosi per l’Unione Sovietica, non gli americani…

-Gli americani vogliono invaderci con soldati super-umani, e noi siamo l’unica difesa del comunismo.

-Senti, 57, non è che questa faccenda della macchina assassina perfetta ti ha dato un po’ alla testa !? Rallenta un po’ e vedrai che ho ragione…

Cinquantasette resta totalmente immobile mentre Slowdown si alza lentamente in aria, salendo fino a un centinaio di metri per poi scomparire in un assordante boom sonico, facendosi trasportare dalla rotazione terrestre.

-DeCeyt, si rende conto di cosa ha fatto !?!? – sbraita il Generale Lermontov – Chiamate subito il Cremlino ! Dobbiamo intercettare quel pazzo…riportate l’altra cavia in Polonia, e rinchiudetela per il resto dei suoi giorni !!!

“Uno sviluppo increscioso”  riflette DeCeyt “Speravo che le cavie distruggessero l’attuale ordinamento mondiale, ma speravo fosse per darmi modo di crearne uno nuovo”.

 

Agosto 1977

New York City, New York

Stati Uniti d’America

Dalla terrazza dell’Empire State Building, stringendo come sempre il suo bastone d’ebano, Caesar DeCeyt osserva la città immersa nel buio provocato da un gigantesco blackout. Il caos provocato lo ha tagliato fuori dalle comunicazioni dei suoi uomini, e per la prima volta da anni di aver avuto nostalgia dell’occidente.

-E’ da parecchio tempo che non ci si vede, signor DeCeytsi introduce qualcuno alle sue spalle.

Caesar non si aspettava di essere disturbato anche qui, e non si aspettava certo di vedere quella faccia una volta giratosi.

-Augustus !?

L’adolescente, di qualche anno più giovane di Caesar, si avvicina con passi misurati e lo sguardo imperturbabile.

-Non ho avuto occasione di ringraziarla per quel messaggio ricevuto al mio matrimonio. E’ riuscito a spiazzarmi.

-Come hai fatto a rintracciami ? Nessuno dovrebbe sapere…

-Siamo DeCeyt – risponde Augustus quasi con sdegno per essersi dovuto disturbare a chiarirlo.

-Naturalmente. Ma credevo stessi studiando nel New Jersey.

-Corretto, ma quando ho saputo del blackout non ho resistito. Non è stato facile arrivare fino a qui, ma ne è valsa la pena… credo di avere fatto alcuni passi importanti nel comprendere il comportamento umano. Il modo in cui la popolazione si dà al crimine così spontaneamente è affascinante, credo che mi diletterò a studiare i recenti studi di criminologia.

-Sì, è senz’altro un evento straordinario. Dato che mi hai trovato, Augustus, permettimi una domanda…hai mai davvero considerato la mia proposta di collaborare per distruggere l’ordinamento mondiale ?

-Questo è sempre stato il suo problema, signor DeCeyt… - risponde Augustus scuotendo lentamente la testa ed avvicinandosi al balcone – Ha sempre giocato secondo le regole.

-L’MI-7 non sarebbe d’accordo.

-Per esempio, se lei fosse sceso a patti con il suo super-soldato in fuga invece di dargli la caccia come volevano i suoi superiori, non avrebbe rischiato di trasformare questa nell’ultima notte della Terra.

Caesar è così shockato dalle parole del fratello da rischiare di far cadere a terra il suo inseparabile bastone nero. Leggermente sbiancato in volto, si affaccia ancora dal balcone sulla città oscurata.

-Come… non è possibile che uno studente americano sappia…

-Non sono uno studente, sono un DeCeyt – chiarisce Augustus enfatizzando il proprio cognome – Davvero credeva che un super-umano causasse un blackout di queste dimensioni per sfuggire alla cattura dell’esercito sovietico senza che io lo sapessi ? Davvero sperava di riuscire a far passare sotto silenzio l’abbattimento dei sedici Mig con armamenti nucleari dell’ultimo anno ?

-Chi altri sa cosa sta succedendo stanotte ? – chiede nervosamente Caesar.

-Molti conoscono i fatti, ma solo io ho il quadro generale. Ovviamente la cosa non durerà a lungo…ammesso che il pianeta sopravviva al suo azzardo, signor DeCeyt.

-Augustus, smettila di darmi del lei e spiegami che sei venuto a fare. Nessuno dei due è in grado di provare sentimenti quindi non prendermi in giro spacciando questa per una semplice visita di cortesia.

-Molto bene – risponde Augustus appoggiandosi alla balconata – So che nel 1973 il blocco sovietico ha segretamente approvato i Protocolli di Varsavia, che permetterebbero un attacco nucleare su larga scala contro qualunque super-umano si ribelli contro l’Unione Sovietica e i suoi stati satellite. So che i sovietici hanno perso i contatti con un super-umano estremamente potente che si è rifugiato negli USA negli ultimi quattro anni, e che ha preso il nome d’arte di “K. Sloan”.

-Quindi sai che “Sloan” ha minacciato il Cremlino di distruggere tutta la vita sul pianeta se Unione Sovietica e Stati Uniti non dichiareranno conclusa la “Guerra Fredda” entro domani pomeriggio.

-Veramente no…al peggio avevo ipotizzato che volesse allearsi agli Stati Uniti. Il che avrebbe scatenato una Terza Guerra Mondiale, con l’effettivo risultato di distruggere la vita sulla Terra. Nessun piano per fermarlo ?

-Sloan ha il potere di rallentare qualunque cosa. Non abbiamo nulla da usare contro di lui che non possa rendere inoffensivo… gli abbiamo lanciato contro dei missili nucleari facendoli detonare ad una distanza tale da non dargli un vantaggio tattico nel rallentarli. Si è limitato a rallentare l’orbita degli elettroni attorno agli atomi degli elementi radioattivi, rendendoli inutilizzabili.

-Immagino tu conosca bene la personalità di questo Sloan ?

-Abbiamo lavorato a stretto contatto per anni. E’ incredibilmente testardo, incosciente e non gli interessa che essere lasciato in pace. Non riesco a capacitarmi di come possa un essere umano con una qualsiasi capacità cerebrale decidere di dare a quell’uomo anche il più insignificante super-potere…

-Hhmm. Credo di aver capito il suo problema, signor DeCeyt…ha dimenticato il motto di famiglia: “Quando tutto il resto fallisce, cambia il modo di pensare del tuo avversario”.

-Nello specifico ?

-Sloan vuole farsi una nuova vita e non gli interessa nulla della situazione attuale. Gli spieghi che distruggendo il pianeta dovrà passare molto tempo a ricostruirsi una vita enormemente più complicata, gli assicuri che persone molto più informate di lui stanno già lavorando a porre fine alla Guerra Fredda, e lo spedisca nel futuro. Lì potrà fare ciò che vuole senza tutte le complicazioni odierne… e poi si assicuri che lasci questo tempo senza possibilità di tornare.

-Non voglio perdere quello per cui ho lavorato tutta la vita – protesta Caesar.

-Non ha scampo, signor DeCeyt. Ora, se vuole scusarmi, nel caso il pianeta viva una sola ultima notte, ho altre faccende da sbrigare…

Augustus si allontana lentamente, dando a Caesar il tempo necessario a pensare al suo suggerimento. Quando è quasi all’interno, viene chiamato:

-Augustus…grazie. Salutami tuo figlio.

Il futuro professore si ferma, rispondendo senza voltarsi.

-Tiberius ? Mio figlio è morto.

Per l’ennesima volta in questo incontro, Caesar non sa cosa dire o cosa pensare. Ha vissuto tutta la vita al margine delle regole e il fratello continua a sconvolgerlo.

-Morto…come…è…

-L’ho ucciso io.

Augustus DeCeyt entra nell’edificio oscurato, scomparendo per sempre dalla vista del fratello maggiore.

 

Marzo 1978

Al largo della Groenlandia

Slowdown fluttua sulla superficie dell’acqua gelida, osservando a braccia incrociate il sottomarino russo nucleare a poche centinaia di metri di distanza.

Su una piccola imbarcazione, Caesar DeCeyt gli porge una piccola scatola di cartone.

-E’ un Orologio Atomico – spiega – Continuerà a mostrare l’anno esatto anche se rallenterai il suo movimento molecolare. Con questo saprai di essere arrivato nel secolo giusto tenendo gli occhi sulla data… ti basterà rallentare te stesso. Dal tuo punto di vista vedrai le cifre dell’anno salire con la velocità che desideri.

-Mi pare vada bene – risponde Slowdown prendendo in mano il pacco - Sappiate che manterrò stabile il campo di rallentamento, tornerò a velocità normale se qualcosa di più veloce di un gabbiano si avvicinerà troppo.

-Saluti il 50° secolo per noi, signor Kislowski

 

Oggi

Varsavia, Polonia

Slowdown scende lentamente a terra in uno dei vicoli della città, a notte fonda. La strada è deserta se non per Caesar DeCeyt, ingrassato negli anni ma sempre con il fedele bastone d’ebano in mano. Gli sta porgendo una scatola di cartone.

-E’ un Orologio Atomico – spiega – Sai già come funziona. E’ forgiato in una lega di titanio, molibdeno e Vibranio, infinitamente più resistente del precedente. Sarà difficile che qualcosa riesca a danneggiarlo prima che tu lo salvi.

-Mi pare vada bene – risponde Slowdown prendendo in mano il pacco – Mi dica, che ne sarà del Progetto Cinquanta ?

-Con l’apparizione pubblica di 57 a New York, neanche Lermontov potrà evitare che la Russia lo faccia scomparire per sempre. Farò il possibile perché gli ultimi campioni genetici non cadano in mani peggiori delle mie.

-E 57 ? Che ne sarà di lui ?

-Non sa nemmeno che io sia ancora vivo, e non sa che per tutto questo tempo ho manipolato Lermontov per i miei scopi. Ora, con la Villains LTD distrutta, chiuderò tutti i miei contatti qui e ricomincerò in America…mi è stato dimostrato che è quello il luogo adatto per i miei scopi.

-Solo che lei ha un vantaggio, non è così Caesar ? Non avrà me come fattore inaspettato a rovinare i suoi piani. A meno che, ovviamente, non cerchi di fare qualcosa per farmi uscire un’altra volta dalla mia ibernazione…

-Non si preoccupi, signor Kislowsi, ha la mia parola che non sarà disturbato per i prossimi tremila anni.

-Lo spero bene.

-Saluti il 50° secolo per me, signor Kislowski

Slowdown vola via, cavalcando la velocità di rotazione terrestre. Caesar DeCeyt stringe il suo cappotto verde scuro e si prepara a ricominciare la propria vita…

-Cosa significa questo !?

Un uomo calvo in giacca nera e cravatta rossa gli sbarra la strada, sventolandogli in faccia una lettera.

-57 ? Come hai fatto a rintracciarmi ?

-Lei ha sfruttato il mio potere per scovare la Villains LTD ed uccidere centinaia di esseri umani innocenti !!! Come ha osato !? E’ stato lei a trasformarmi in quello che sono, signor DeCeyt !!! Dovevamo ripulire il mondo dalla minaccia super-umana, e invece siamo diventati carnefici !!!

-Calma, signor 57. Di che sta parlando ? Io non ho contatti con lei dal 1981.

-Schifoso doppiogiochista, so tutto di te e Lermontovho sentito la tua confessione, il tuo complotto con Slowdown… Mi avevate detto di aver smantellato il Progetto Cinquanta, e invece lei ci lavora ancora ! E’ scritto tutto qui !!!

57 agita la lettera davanti al naso di Caesar, stavolta dal lato del mittente. E’ stato scritto con un aerografo: LTD.

-No…non è possibile… - mormora Caesar facendo un passo indietro – Non può aver anticipato tutte le mie mosse !!! Non poteva avere un piano !!!

-Sono stanco dei suoi giochi – minaccia 57 trasformando la mano libera in una lama nera semiliquida.

-Che cosa sei diventato, Augustus ? – si domanda Caesar abbassando la testa.

La lama monomolecolare di 57 gliela stacca, ed il resto del suo corpo piomba a terra. 57 osserva per un secondo la testa del suo creatore, gettandola poi a terra.

La sua attenzione viene colta dal bastone nero caduto a terra insieme al cadavere. La mano imbrattata di sangue lo afferra, e la perfetta macchina assassina si allontana lentamente tra le strade di Varsavia con il bastone d’ebano sottobraccio.

 

FINE ?